Nell’ultima seduta del Consiglio comunale il gruppo Cadelbosco per Tutti ha posto in discussione un tema estremamente importante, quello delle infiltrazioni malavitose sul territorio cadelboschese. Ne ha parlato, presentando una interrogazione del Gruppo, il Consigliere Marco Piccinini: “Poco tempo fa, in piazza J. Lennon è stata organizzata la presentazione del libro “I mille giorni Aemilia” scritto dal Giornalista Tiziano Soresina e come era evidente da tempo è emersa chiaramente un grave situazione per il nostro Comune. È stato dichiarato, in modo incontestabile, il radicamento di soggetti pericolosi riconducibili ad attività malavitose, quali fatturazioni false, usura, truffa ai danni dello Stato. Non crediamo ci sia bisogno di rimarcare che per sconfiggere il problema il coinvolgimento delle Amministrazioni comunali è fondamentale. Si deve creare una sinergia che coinvolga Sindaco, forze dell’ordine, cittadini e tutte quelle realtà che investono e credono nella legalità”.
Prosegue Piccinini: “Dopo quella serata, che ha dipinto una situazione molto simile a quella che portò al commissariamento del Comune di Brescello, ci saremmo aspettati un’adeguata e organizzata pianificazione da parte della Giunta per rispondere alle situazioni evidenziate, magari con sequestri di immobili, soggiorni obbligati, tali da tranquillizzare la popolazione. Scopriamo notizie ben dettagliate, facilmente reperibili, con nomi e cognomi di parecchi concittadini che risiedono con le loro famiglie a Cadelbosco, che hanno gravi procedimenti a loro carico. Scopriamo che avevamo ragione nel segnalare che la nostra situazione era ed è preoccupante”.
Conclude Piccinini: “Abbiamo semplicemente chiesto alla Giunta quando si organizzerà la stesura di un vero documento pubblico preludio di un’assemblea post Covid capace di dare ai cittadini la reale fotografia della nostra situazione e sensibilizzare i cadelboschesi a collaborare e dare un contributo alle forze dell’ordine. In risposta, sono stato nuovamente ripreso per il mio modo di partecipare a un contraddittorio, ma il Consiglio comunale dovrebbe essere la sede di elezione per il contraddittorio: siamo stanchi di non ricevere risposte. Ci è stato detto ancora una volta dall’Assessore Boris Soncini e dal Sindaco che Cadelbosco fa parte dei Comuni Mafia Free, quasi che questa appartenenza garantisca di per sé dal rischio di infiltrazioni, e la costituzione del Comune come parte civile nel processo “Grimilde”. Ma non ci sembra che si vogliano guardare in faccia davvero i problemi, evidenziati in modo chiarissimo anche da Soresina. Abbiamo i cittadini che non conoscono queste situazioni, e l’Amministrazione che si rifugia dietro Mafia Free quando diversi Sindaci appartenenti alla stessa rete la stanno criticando perché inefficace. Noi siamo convinti che si stia sottovalutando una situazione grave, e quando lo diciamo ci viene risposto parzialmente e con inesattezze. Questa sottovalutazione potrà avere conseguenze molto serie, chiediamo che l’attenzione, l’impegno, la vicinanza dell’Amministrazione alle forze dell’ordine siano fortemente incrementate per la sicurezza del nostro tessuto socio – economico”.